Riflettere sulla Natura è qualcosa di coinvolgente. Le
sollecitazioni sono molteplici tanto quanto plurime e complesse appaiono le
sfaccettature. La Natura è una “riserva naturale” di possibilità da attuare e
ricreare, da sondare e interpretare, e di cui giovarsi nel pieno rispetto della
sua essenza. Da sempre l’uomo si rapporta e si confronta con la Natura:
benevola e complice, locus amoenus di svariate situazioni poetiche, ma anche
matrigna quale campeggia in pagine dense di inquietudine in Lucrezio e Plinio
il Vecchio, per giungere fino a Leopardi e Montale. Pensare la Natura è anche
il tema portante del presente volume, una miscellanea di contributi che da
diverse prospettive offrono un’analisi ampia, nuova e accattivante, frutto di
studi approfonditi e punto di arrivo di un percorso che prende le mosse da un esperimento
didattico presso i Licei dell’Emilia occidentale e si configura come coronamento
di un’esperienza nata all’insegna dello spirito di collaborazione tra la realtà
universitaria (l’Ateneo di Parma) e quella scolastica. Il carattere
multidisciplinare dell’opera offre una lettura che spazia dall’archeologia alla
papirologia, dalle letterature classiche a quelle moderne e contemporanee,
nonché alle discipline propriamente geografia che.
INDICE
Voce Stefania
E’ ricercatore presso l’Università di Parma dove ha insegnato Istituzioni di Lingua e Letteratura latina e Didattica del Latino. Attualmente è titolare del corso di Letteratura latina medievale e umanistica (L-FIL-LET/08). I principali interessi di studio riguardano il Petrarca latino, con particolare attenzione all’Africa, il teatro medievale (le Commedie elegiache) e la lirica d’amore di età umanistica (i suoi studi sono rivolti in particolare a Landino, Cotta e Marullo, tra i più noti imitatori di Catullo).