Le procedure tradizionali impiegate per la valutazione della scuotibilità (seismic hazard) (PSHA) si articolano in quattro fasi: defi nizione della sorgente sismica, defi nizione delle caratteristiche della ricorrenza degli eventi, scelta di una adeguata legge di attenuazione con la distanza per il parametro descrittivo del moto del terreno, defi nizione della probabilità di superamento di una certa soglia, per il parametro considerato, nel corso di un dato intervallo di tempo; quest’ultima fase è sviluppata combinando le incertezze relative alla localizzazione della sorgente e quelle relative alla stima dell’entità del parametro prescelto. Frequentemente i risultati della PSHA conducono a stime della frequenza di superamento della soglia prefi ssata diverse tra loro per la stessa località, a causa di approssimazioni e di interpretazioni soggettive impiegate a tal fi ne dagli esperti del settore. La PSHA convenzionale risulta non trasparente e richiede un processo di disaggregazione per defi nire quali siano l’entità del terremoto e la distanza del sito dalla sorgente tali da dar luogo ad un particolare valore della PGA nel sito. Quando le scelte ottimali di un modello probabilistico non risultino chiare, si adotta un albero logico per il trattamento esplicito delle incertezze del modello stesso. Spesso i ‘pesi’ assegnati nell’albero logico risultano di origine assai soggettiva. I risultati delle procedure PSHA convenzionali sono sensibili a parametri fondamentali per la procedura stessa, quali la scelta della minima entità del terremoto signifi cativi ai fi ni ingegneristici, i parametri Una semplice valutazione probabilistica del rischio sismico