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L’allargamento della galleria “Montedomini” in presenza
di traffico: l’evoluzione del metodo “Nazzano”
Il problema dell’ampliamento in sede di una
galleria autostradale in presenza di traffico
senza ricorrere a varianti di tracciato o
a riduzioni del livello di servizio dell’opera
fu affrontato e risolto per la prima volta al
mondo nei primi anni 2000 per allargare
la galleria Nazzano (autostrada A1 Milano-
Roma-Napoli), presso Roma. Il compimento
di tale opera costituì senza dubbio una vera e
propria pietra miliare essendosi dimostrata la
fattibilità e l’efficienza della metodologia, che
riducendo al minimo il consumo di territorio,
consente il potenziamento in sede di infrastrutture
stradali, autostradali o ferroviarie
strategiche, senza ridurne il livello di servizio
durante le lavorazioni e senza necessità
di realizzare onerose varianti di tracciato o
di aprire nuovi fornici, definitivi o provvisori.
A seguito di tale successo, in Italia è stato applicato lo stesso sistema per allargare da
due a tre corsie + emergenza per ogni senso
di marcia anche la galleria Montedomini,
lungo la trafficatissima autostrada A14,
presso Senigallia.
Grazie alla messa a punto operata sulla base
della precedente esperienza maturata a
Nazzano, la procedura seguita a Montedomini
ha guadagnato punti significativi in termini
di efficienza, permettendo di raggiungere
produzioni vicine a 1,2 m/giorno di
galleria finita, quasi incredibili, considerati
i terreni argillosi ivi affrontati.
I principi del metodo non sono comunque
mutati:
la sicurezza degli utenti è garantita da una
controgalleria che separa la sede stradale
dal cantiere (“scudo di protezione del traffico”);
la stabilità a breve termine degli scavi è
assicurata attraverso la realizzazione con
pretaglio meccanico in avanzamento, al
contorno del futuro scavo d’allargo, di prevolte
parzialmente sovrapposte di calcestruzzo
fibrorinforzato (L=6,0 m, spessore
50 cm);
la stabilità a lungo termine dell’opera è garantita
attraverso la realizzazione, a 6,5 m di
distanza massima dal fronte d’allargo, di un
rivestimento definitivo di conci di c.a. prefabbricati,
immediatamento reso portante
caricando opportunamente un apposito
martinetto inserito nei conci di chiave (principio
della “volta attiva”);
tutte le operazioni di scavo, prerivestimento
e rivestimento avvengono al di sopra dello
scudo di protezione del traffico, mentre
quest’ultimo può continuare a scorrere in
piena sicurezza.
A questo scopo, a Montedomini sono state
impiegate due speciali macchine operatrici,
capaci entrambe di traslare al di sopra dello
scudo: una dedicata all’esecuzione del pretaglio
meccanico, l’altra dedicata all’assemblaggio
del rivestimento definitivo a “volta
attiva”.
L’esperienza maturata a Nazzano e a Montedomini
dimostra che oggi è possibile adeguare
una galleria alle mutate esigenze di traffico
senza doverne necessariamente sospendere
l’esercizio, né realizzare, sempreché sia possibile,
costose varianti di tracciato. Anche per
quanto riguarda i puri costi unitari, l’esperienza
maturata dimostra che il la maggior spesa
da sostenere per realizzare l’ampliamento in
sede sotto traffico è assolutamente trascurabile
rispetto a quella necessaria per la costruzione
di un nuovo fornice.
Widening a motorway tunnel in the presence of traffic without resorting to alternative routes or reductions in the level of service was attempted for the first time in the world in the early 2000’s to widen the Nazzano Tunnel (A1 Motorway, near Rome). Completion of that project constituted without doubt a true milestone for tunnelling. It demonstrated the feasibility and efficiency of the method, which by reducing land consumption to a minimum, made it possible to expand the capacity of strategic road, motorway or rail infrastructures without reducing the level of service during construction operations. Naturally the technologies adopted to widen the Nazzano tunnel reflected the knowledge available at the time of construction. Hence the adoption of a single multifunction machine able to carry out both ground improvement work and operations to line the tunnel. This was the result of prior experience acquired during the construction of a Station on the Rome Metro. At a distance of 10 years, the availability of new technology for a new project to widen a motorway in the presence of traffic (Montedomini Tunnel, A14 motorway, near Ancona) has made it possible to make higher performing choices, while maintaining the general approaches and construction technologies adopted for the Nazzano Tunnel. After first reviewing the main concepts and potentials of widening a tunnel in the presence of traffic using the Nazzano Method, this article illustrates how the method has evolved today on the “Montedomini” site, where the introduction of innovative solutions and machinery will allow significant progress to be achieved in tunnel widening technology.
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