Nel volume, secondo della serie Minatori di memorie, trovano spazio recenti mediazioni artistiche delle eredità delle miniere e della migrazione italiana in Belgio e Olanda: in opere teatrali (262 vestiti appesi di Alessandro Idonea), film (Gluckauf di Remy van Heugten, con sceneggiatura di Gustaaf Peek), docufilm (Viaggio al Belgio di Mattia Napoli), poesia (di Pierre Kemp, Wiel Kusters e Leonardo Zanier), installazioni video e fotografiche (L’Âge du Charbon di Fabio Caramaschi e Silvia Caracciolo), racconti letterari (Sette birre Efes Pilsen di Kenan Serbest), interviste autentiche e rielaborazioni di memorie individuali. Lo spettro delle modalità discorsive e rappresentative è ampio e fluido il confine tra elementi finzionali e non finzionali. Ne emerge un testo culturale transnazionale ricco e sfaccettato, in cui le performance (post) memoriali costruiscono, decostruiscono e ricostruiscono narrazioni private e pubbliche, alternando la volontà di commemorare e la necessità di profanare un passato che rischierebbe altrimenti di rimanere inaccessibile.
Foto di copertina di Fabio Caramaschi
Padova, 1978 è ricercatore di lingua e cultura neerlandese all’Università di Bologna. Si interessa di processi interculturali nel teatro del Seicento e nella letteratura contemporanea.
Heusden, 1970 è nata e cresciuta da genitori italiani migrati verso le zone minerarie del Limburgo belga. Conduce ricerche nell’ambito minerario in Europa, studi di genere nei processi migratori con particolare attenzione verso le storie di vita e le biografie, sia scritte che orali, di donne come portatrici di cultura.
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