Il saggio analizza le conseguenze prodotte sul piano fiscale dalla guerra permanente per l’egemonia in Italia, che vide i Valois contendere all’imperatore Carlo V d’Asburgo il possesso del Ducato di Milano. In particolare, il protrarsi di uno stato di emergenza globale, in Italia e in Europa, determinò il progressivo incremento del carico fiscale a scopo bellico, cui tuttavia non corrispose il miglioramento della capacità delle monarchie in lotta di garantire la regolarità del soldo ad eserciti sempre più cospicui numericamente. Il debito nei confronti dei militari, con le inevitabili conseguenze sul piano della disciplina, indusse i ministri imperiali in Italia a scaricare sui sudditi lombardi, e in particolare sulle comunità rurali dipendenti dalle città ‘dominanti’, i costi del mantenimento dei reparti permanenti, attraverso l’imposizione degli alloggiamenti ‘stanziali’, che si andavano a sommare ai tributi straordinari imposti per sostenere le guerre asburgiche in Piemonte ed alle ingenti spese per il mantenimento dei reparti in transito attraverso il Ducato dai vari fronti europei. La pressione fiscale e l’esigenza di difendersi dai soprusi dei soldati alloggiati produssero forme di resistenza politica e militare da parte delle comunità, che assunsero un ruolo attivo nella contrattazione con i vertici militari e di governo in materia di alloggiamenti, nella misura in cui la capacità di provvedere autonomamente alla propria difesa li rendeva soggetti militarmente rilevanti. Parole chiave: Asburgo - Valois - Ducato di Milano - Alloggiamenti - Guerre d’Italia