Nell’epoca contemporanea, si è assistito a una crescente moltiplicazione degli ambiti che richiedono una riflessione etica, accompagnata da una consapevolezza sempre maggiore delle sfide morali ad esse connesse. Nell’antichità, le riflessioni etiche erano principalmente focalizzate sulla valutazione dei comportamenti individuali e delle situazioni concrete, spesso orientandosi verso un approccio di approvazione o disapprovazione. Tuttavia, era già presente una consapevolezza della distanza tra le realtà pratiche e gli ideali etici ottimali, con la necessità di un continuo sforzo per colmare tale gap e progredire. Questa dinamica può essere considerata una vera e propria sfida etica? In questo volume si intende esplorare, senza pretese di esaustività, come le sfide etiche, sia oggi che nel passato, riguardino situazioni e dilemmi legati a decisioni morali e valori. Tali sfide si manifestano in vari contesti, tra cui la medicina, l’ambito professionale, la disuguaglianza, la giustizia sociale e la società in generale. Esse hanno messo (e continuano a mettere) alla prova la nostra comprensione di ciò che è giusto o sbagliato, e come le azioni e le narrazioni possano (e possano ancora) influenzare gli altri e il mondo che ci circonda.
Beatrice Girotti insegna storia romana, storia della tarda antichità e storia delle donne nel mondo classico presso il Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna. Si occupa prevalentemente di storiografia tardoantica, sia pagana che cristiana, con la correlata analisi sociale della realtà antica ad essa sottesa. In particolare la sua attenzione è volta alla storiografia di IV-VI secolo e ai temi connessi alla dialettica del potere e alla corte. Con Pàtron ha pubblicato Ricerche Romana di Jordanes (Studi di Storia, Bologna 2009) e Vita alla corte imperiale (Itinerari di Storia antica, Bologna 2010).
Professore dell’Università di Bologna, si è occupato di diversi aspetti della storia sociale e culturale dell’epoca tardo-antica, ricostruendo gli intrecci tra sviluppo della cultura imperiale romana e ascesa del cristianesimo. In particolare, ha messo a fuoco le figure della marginalità sociale e l’impatto esercitato dalla nascita del cristianesimo sulla percezione della povertà. Oltre ad aver dedicato diversi studi all’immagine degli imperatori romani nelle fonti antiche, ha approfondito il tema della rappresentazione del corpo, pubblicando con Pàtron il volume La bellezza del corpo nella società tardoantica. Rappresentazioni visive e valutazioni estetiche tra cultura classica e cristianesimo (2004).
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