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La Guardia Costiera per la sicurezza offshore.
Le attività di prospezione, ricerca e coltivazione degli idrocarburi in mare, nei suoi molteplici aspetti ed effetti, interessano gran parte delle funzioni del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, quali la tutela dell’ambiente marino e costiero, la sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo, la polizia marittima ed il controllo del traffico navale, costituendone fedele sintesi e valorizzandone il ruolo dell’Autorità marittima.Trattasi di un settore in cui il Corpo e l’attuale DGS-UNMIG hanno da sempre lavorato congiuntamente,con un approccio integrato alla gestione delle aree marine di interesse economico e produttivo che si è tradotto in sinergie di esercizio nella quotidiana operatività.Le relazioni funzionali da tempo intrattenute localmente tra le Autorità marittime e gli UNMIG hanno trovato, da ultimo, ulteriore sanzione ed implementazione a livello centrale con la stipula il 16 settembre 2014 del Protocollo d’intesa, attraverso cui realizzare una gestione combinata e condivisa delle realtà offshore, armonizzandone le procedure e raccordandone le azioni di rispettiva competenza, al fine ultimo di garantire la piena sicurezza, anche ambientale, delle operazioni d’impianto. Nell’ambito del network della sicurezza offshore intessuto dalla DGS-UNMIG, il Corpo ha messo a disposizione, oltre al proprio know-how, la sua struttura territoriale articolata in 295 uffici marittimi distribuiti lungo le coste nazionali e le sue dotazioni strumentali dall’impiego operativo di assoluta prontezza ed efficacia, unitamente a personale di alta specializzazione e reperibilità.Le risorse impiegate per il monitoraggio ambientale delle zone minerarie a mare vanno dai mezzi aerei e navali (dotati di sistemi di scoperta a lungo raggio, localizzazione, classificazione, identificazione e tracciamento di inquinamenti di idrocarburi e di altre sostanze oleose in mare) ai Nuclei Subacquei(per le ispezioni visive alle teste di pozzo, alle condotte sottomarine e alle strutture portanti degli impianti) ed alla componente specialistica LAM – Laboratorio Ambientale Mobile (per attività di campionamento ed analisi).Le attività condotte, secondo apposite linee guide finalizzate ad intensificare la vigilanza delle aree marine d’impianto e strutturate sull’ottimizzazione delle risorse, hanno sinora raccolto pieno soddisfazione soprattutto ai fini di prevenire possibili inquinamenti ed illeciti, emblematicamente espresso dall’esiguo numero di contestazioni elevate e tutte riconducibili a sconfinamenti accidentali nelle zone di sicurezza.La sfida per il futuro è di puntare verso una sempre maggiore diffusione degli interventi e specializzazione degli assetti operativi, sviluppando affinate forme di collaborazione a conferma di una fiducia istituzionale condivisa quanto rafforzata.
Parole chiave: Guardia Costiera, MISE / DGS-UNMIG, sicurezza offshore, ambiente, marittimo.
The prospection, exploration and production of hydrocarbons at sea, in many aspects and effects, affect most of the Italian Coast Guard functions, in particular the protection of the marine environment and coastal areas, maritime safety, maritime police and ship traffic control, making it a faithful synthesis and enhancing the role of the Maritime Authority. This is a sector in which the Italian coast Guard and the current DGS-UNMIG have always worked together, with an integrated approach to the management of marine areas of economic and production interest that has translated into synergies of exercise in daily operations. The long-standing functional relationships between the Maritime Authorities and the UNMIG Sectionshave finally found further sanction and implementation at a central level with the Memorandum of Understanding of 16 September 2014, to achieve a combined and shared management of offshore realities, harmonizing the procedures and linking the actions of their own competence to ultimately ensure the full safety, even environmental, of plant operations. Within the framework of the offshore security network woven by DGS-UNMIG, in addition to itsknow-how, the Italian Coast Guard has made available its territorial structure, divided into 295 maritimeoffices distributed along the national coasts and its equipment (aircraft and vessels) of utmost readiness and effectiveness, together with highly specialized personnel and availability.The resources used for the environmental monitoring of mining areas at sea are aircrafts and vessels(with discovery, location, classifications, identification and tracking capability), the Divers Unit (to inspections of wellheads, underwater pipelines and supporting structures of the platforms) and the LAM – Mobile Environmental Laboratory (for sea water sampling and analysis).The activities carried out, in accordance with appropriate guidelines for intensifying the surveillance of the marine areas affected by offshore platforms and structured on the optimization of resources, have so far been fully satisfied with the aim of preventing possible pollution and offences, emblematically expressed by the small number of detected violations, all due to accidental overruns insecurity zones. The challenge for the future is to focus on a growing diffusion of interventions and the specialization of operational arrangements, by developing fine forms of collaboration to confirm shared and reinforced institutional trust.
Keywords: Italian Coast Guard, MISE / DGS-UNMIG, offshore safety, environment, maritime.
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